Bisogna cercare di inventare nuove tecniche che siano irriconoscibili, che non assomiglino a nessuna operazione precedente per evitare la puerilità e il ridicolo; costruirsi un mondo proprio con cui non siano possibili confronti, per cui non esistano precedenti misure di giudizio, che devono essere nuove come la tecnica. 
Nessuno deve capire che l'autore non vale niente, che è un essere anormale inferiore che come un verme si contorce e striscia per sopravvivere. Nessuno deve mai coglierlo in fallo di ingenuità. Tutto deve presentarsi come perfetto, basato su regole sconosciute e quindi non giudicabili. Nessuno deve sapere che un segno riesce bene per caso e tremando.
L'autore è un povero tremante idiota, una mezza calzetta, vive nel caso e nel rischio, disonorato come un bambino ha ridotto la sua vita alla malinconia ridicola di chi vive degradato dall'impressione di qualcosa perduto per sempre

[Pietro, Teorema, Pier Paolo Pasolini, 1968]


Ming Wong, Devo partire domani, video installazione a 5 canali, 12:58 min. loop, 2010. Installation view a Villa Romana, Florence.



Accoglie i suoi ospiti vestito di bianco, il trucco pesante, una parrucca biondiccia. Ha l'aria rilassata ma l'aspetto è piuttosto posticcio; tiene a precisare che sono solo i panni di scena, quelli di Terence Stamp, "lo Straniero" di Teorema, il film di Pier Pasolini che Ming Wong ha deciso di re-interpretare. Siamo a Villa Romana, Firenze, dove l'artista di Singapore - ma berlinese da tre anni - presenta e ripropone in una nuova veste Devo Partire. Domani, il video in cui inscena tutti i personaggi della pellicola pasoliniana che nel 1968 suscitò scalpore raccontando la storia di una famiglia borghese sconvolta dall'arrivo di un aitante quanto misterioso sconosciuto.


Prodotto grazie all'appoggio del Napoli Teatro Festival, il video a cinque canali - uno per ogni personaggio - viene presentato a Villa Romana assieme a una serie inedita di ritratti - commissionati a un pittore del Da Fen oil painting Village nel sud della Cina - e a una mappa. 

Ming Wong, Devo partire domani, video installazione a 5 canali, 12:58 min. loop, 2010. Installation view a Villa Romana, Florence.

 

Le proiezioni sono distribuite a tutti i piani della villa e in diversi edifici della residenza tedesca, cosicché il carattere randomico della visita permette letture multiple e parziali della narrazione, livella i personaggi a un medesimo piano di importanza narrativa e ne amplifica la solitudine, ognuno preda di una profonda crisi identitaria, ognuno infelice a modo suo. 

Cinque personaggi, un unico interprete, Ming Wong, che recita in un italiano stentato e senza accenti, che tentenna ripercorrendone la vita, interessato da tempo a quelle storie - di Fassbinder, Luchino Visconti, Wong Kar-wai, Douglas Sirk - che mostrano le schegge di identità deboli, sotto attacco, in cambiamento. Pellicole e dunque lavori auto-riflessivi, che spesso lo accompagnano in transizioni - siano geografiche o emotive - importanti: Life and Death in Venice segue ad esempio l'intensa esperienza della Biennale di Venezia, Four Malay Stories nasce durante il periodo londinese in cui molto si interessava ai temi legati all'identità nazionale e etnica, Eat Fear e Learn German con Petra Von Kant arrivano con il trasferimento in Germania, Kontakthope riflette sul suo coinvolgimento all'interno della comunità artistica di Berlino, un altro lavoro a New York non solo coinvolge la madre ma analizza le impronte cinematografiche sulla nostra percezione e definizione identitaria.

Ming Wong, Devo partire domani, video installazione a 5 canali, 12:58 min. loop, 2010. Installation view a Villa Romana, Florence.

 

Abbiamo parlato con Ming Wong ripercorrendo alcuni suoi lavori e alcune costanti della sua pratica - l'importanza del casting e della lingua come strumenti di esasperazione delle vulnerabilità dei processi identitari - fino a Homophonia, un progetto commissionato dalla British Library nel 2005, un'indagine sull'identità inglese a partire dal sound archive e dalla collezione Drama & Literature della biblioteca di Euston Road. 

L'intervista è accompagnata da alcuni estratti audio dai video: Learn German with Petra Von Kant, Four Malay Stories, Devo Partire. Domani, Teoreama di Pier Paolo Pasolini, Whodunnit e Pendekar bujang lapok di P. Ramlee. 

Potrebbe interessarvi l'intervista di Nicola Vincenzoni per Il Manifesto.

 

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