Gli artisti usano le bugie per dire la verità. [Ian Tweedy]

La GAMeC di Bergamo - Galleria di Arte Moderna e Contemporanea - presenta I'll meet You at the Rendezvous, la prima mostra personale in un museo di Ian Tweedy.

Tweedy - classe 1982, americano - è nato e cresciuto in una base militare statunitense in Germania (Hahn) e ha posto la sua condizione di nomade/apolide al centro del suo lavoro. Alla base della sua pratica artistica, infatti, ci sono temi come il rapporto tra la biografia individuale e il passato collettivo, l’appropriazione soggettiva della storia recente e remota, la ricerca di nuovi significati per i concetti d’identità, appartenenza e libertà. Insieme abbiamo parlato di graffiti (il suo passato), di storia e di disegno. Una mano felice, una capacità grafica alla base di tutto il suo lavoro e che si manifesta su ogni tipo di superficie: un muro, delle vecchie cartoline, pagine di giornali, riviste o copertine di libri.

La mostra è curata da Alessandro Rabottini.
L'intervista è accompagnata da un brano realizzato da Tweedy, fratello gemello di Ian Tweedy e da due brani tratti dalla compilation Absolute Balance pubblicata dalla netlabel Dharmasound.

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