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ONLINE LE PRIME ANTICIPAZIONI CON MARCO PIERINI.

In occasione della mostra Josef Albers, prosegue la collaborazione tra Radio Papesse e la Galleria Civica di Modena. 

La retrospettiva, organizzata in collaborazione con la Josef and Anni Albers Foundation di Bethany, con il contributo della Terra Foundation of American Art di Chicago oltre a quello della Cassa di Risparmio di Modena, è la più ampia mai dedicatagli in Italia: un percorso che documenta attraverso gli esiti artistici, non solo la pratica di Albers artista, ma anche la ricerca e le premesse 'pedagogiche' di Albers insegnante, a partire dagli anni del Bauhaus - dove Albers fu prima studente e poi insegnante - del Black Mountain College e di Yale, fino a quelli - una volta lasciato l'insegnamento - interamente alla pittura. 

Insieme al direttore della Galleria e curatore della mostra Marco Pierini e al direttore della J&A Foundation, Nicholas Fox Weber, Radio Papesse ha prodotto una serie di documentari audio e schede di approfondimento che speriamo possano interessare i visitatori della mostra, gli ascoltatori usuali della radio e quanti non potranno far visita a Modena.

Il percorso sonoro è disponibile in download gratuito dal sito della galleria e dall'archivio di Radio Papesse

Josef Albers è principalmente noto per gli Omaggi al Quadrato, la serie cui l’artista si dedicò negli ultimi ventisei anni della sua vita ma che rappresenta solo l'ultimo capitolo di un più lungo e complesso percorso alla ricerca di un’arte che potesse essere universale. 

Albers nasce nel 1888 a Bottrop, in Westfalia. Attento osservatore fin dall’infanzia e dotato di una straordinaria manualità, Josef impara dal padre Lorenz - imbianchino e artigiano - le caratteristiche dei materiali, come lavorarli, come usarli nel rispetto delle rispettive caratteristiche. 

Crescendo sceglierà gli studi artistici a Berlino, Essen e Monaco, ma la formazione accademica lo lascerà sempre insoddisfatto e pur continuando a studiare arte, comincerà a lavorare come maestro, un lavoro a cui era stato indirizzato dai genitori. Sino a quando, nel 1920 all’età di trentadue anni, decide di rivoluzionare la sua vita e si iscrive alla scuola del Bauhaus, fondata nel 1919 da Walter Gropius a Weimar.

Nel 1923, dopo solo tre anni al Bauhaus, è lo stesso Gropius a chiedere, o meglio a imporre ad Albers di assumere a sua volta una posizione di docente nel laboratorio di lavorazione del vetro e ad affidargli poi quel corso preliminare che dirigerà fino al 1933, insegnando la manipolazione delle forme e dei materiali. Nel 1925 Josef sposa Annalise Fleishmann, Anni, che pochi anni prima aveva aiutato per le prove di ammissione al Bauhaus. Con l’ascesa del nazismo e la conseguente chiusura del Bauhaus, nel 1933 Josef e Anni lasciano l’Europa per emigrare negli Stati Uniti dove ad Albers è stata offerta una posizione come insegnante in un nuovo college sperimentale, il Black Mountain College, in North Carolina. 

I successivi sedici anni al BMC si rivelano fondamentali nel percorso di Albers, sia come pedagogo sia come artista; to open eyes - aprire gli occhi - il proposito che l’artista aveva fatto proprio all’inizio di questa avventura non sarà mai deluso e ne detterà i metodi di insegnamento e la ricerca artistica. Albers è infatti convinto che all’artista/insegnante sia affidato una responsabilità educativa e sociale fondamentale, quella di affinare le nostre capacità visive, di educare a una visione più attenta del mondo: se sapremo guardare meglio dice Albers, sapremo capirne le relazioni e chi è in grado di percepire il mondo, in altre parole, lo sa trattare. 

Nel 1949 Albers lascia il Black Mountain College e dopo pochi mesi viene nominato Direttore del Dipartimento di Design di Yale, posizione che occuperà sino al 1958 quando, all’età d settanta anni andrà in pensione per dedicarsi interamente all’attività artistica. Progetterà copertine di dischi, caminetti, murales, opere pubbliche. Nel 1971 sarà il primo artista vivente a cui il Metropolitan Museum di New York abbia dedicato una mostra retrospettiva. In tutti questi anni Albers non abbandonerà la ricerca sul colore e continuerà a dipingere gli Omaggi al quadrato sino all’ultimo, completato appena tre settimane prima di morire nel 1976.

Altre risorse utili...

Sul BAUHAUS
Bauhaus Reviewed
bauhaus-online.de
The Dessau Bauhaus, un documentario video disponibile sotto Licenza Creative Commons
Emilio Garroni intervista Walter Gropius, RAI 'Arti e Scienze' 1961
Bauhaus timeline, dal sito della mostra Bauhaus 1919–1933: Workshops for Modernity del 2009 al MOMA di NY
The Bauhaus group: six masters of modernism di Nicholas Fox Weber.

Sul BLACK MOUNTAIN COLLEGE
Fred Horovitz, What Josef Albers Taught at Black Mountain College, and What Black Mountain College Taught Albers.

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