A Villa Romana rimane aperta fino al 29 Agosto 2014 Children of Unquiet di Mikhail Karikis, una mostra che presenta - per la prima volta in Italia - un nuovo corpo di lavori realizzati nell'ambito di un progetto di ricerca quasi biennale nell'area della Valle del Diavolo, in Toscana.

Radio Papesse ha accompagnato l'artista in questo lungo percorso, a partire dalla sua prima visita a Larderello nel 2012, nell'ambito di Nuovi Paesaggi, un programma di residenze curato da Lucia Farinati e aperto al confronto tra artisti sonori e i paesaggi meno consueti e più marginali della Toscana.

Siamo giunti al termine di questo appassionante progetto toscano con Mikhail Karikis, nel corso del quale è stato essenziale l'appoggio e il supporto di  Villa Romana, della Regione Toscana con Toscanaincontemporanea 2013, delle istituzioni locali - il Comune di Pomarance, la Scuola Elementare Silvio Pellico di Montecerboli, il Coro di Voci Bianche della Società Guido Monaco di Prato, dell'Arts Council England e Art Sheffield 2013.

E il 3 luglio in occasione dell'opening siamo stati felici di condividere una bellissima serata con quanti hanno preso parte in vario modo al progetto nel corso degli ultimi due anni, grazie anche a Valerio del Baglivo, al Coro di Voci Bianche Guido Monaco e a Gea Brown:

18:30 Conversazione con Mikhail Karikis e Valerio Del Baglivo

19.30 Inaugurazione della mostra | Performance del Coro di Voci Bianche della Società Corale Guido Monaco di Prato

21.00 DjSet di Gea Brown

 

Elemento nodale del progetto è l’omonimo film che ritrae l'orchestrazione di un'occupazione ludica di quel che resta dei villaggi operai e dei siti industriali loro adiacenti. Larderello, cuore caldo della Valle del Diavolo e centro della produzione di energia geotermica, è stata a metà del XX secolo un vero modello di utopia sociale e modernità industriale (basti pensare all'intervento di Giovanni Michelucci come progettista dei villaggi operai); la forte spinta verso l'automazione delle centrali ha portato però negli ultimi decenni a una riduzione del personale e all'abbandono di case e insediamenti.  

Oltre al film, il progetto include una serie fotografica e un film in Super8 che catturano le visioni che i bambini, interpellati sul futuro dei villaggi abbandonati, hanno disegnato, nel corso di un workshop con l’artista.

Il corpus dei lavori comprende anche un vinile intitolato 102 Years Out of Synch - in cui la fanno da protagonisti le leggende legate al luogo, i riferimenti letterari e cinematografici dell’Inferno di Dante e il suo immaginario acustico - e un gioco in scatola progettato dall’artista come attivatore di processi decisionali e come strumento di analisi dei dilemmi e dei conflitti che fanno eco alle più diffuse preoccupazioni sul futuro di questa regione.

Mikhail Karikis è un artista greco che vive e lavora a Londra. La sua pratica interdisciplinare deriva da una lunga ricerca sul ruolo del suono e della voce nell’emergenza di quel senso di collettività che lega e dà forma alla vita delle persone, alla loro identità professionale, sfidando allo stesso tempo le convenzioni politiche e culturali dominanti. Il suo lavoro è stato presentato ed esposto di recente alla Biennale di Sydney (2014), alla Tate Britain (2014); alla Aichi Triennale, Giappone (2013); a Manifesta 9, Belgio (2012); nel Padiglione Danese, 54ma Biennale di Venezia (2011).

Valerio Del Baglivo è curatore, educatore e perenne collaboratore di base in Italia; attualmente è dottorando alla Middlesex University di Londra con un progetto di ricerca su coinvolgimento del pubblico e pedagogia sperimentale in iniziative artistiche auto-istituzionalizzate. Ha curato mostre e progetti per Isola Art Center – Milano, Konsthall C - Stoccolma Apexart - New York, Kunstverein – Milano; è stato curatore in residenza alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, al Banff Centre, alla Gwangju Biennale in Corea del Sud, all'Institute of Contemporary Art Yerevan - Armenia  e al Futura di Praga. È membro dell'International Association of Curators of Contemporary Arts e fondatore del collettivo Radical Intention.

Con un background di storica dell'arte, Gea Brown si accosta al Djing ricercando differenti filoni musicali, in un intreccio continuo tra storia e presente. Collezionista delle opere musicali di Charlemagne Palestine, nei suoi set unisce e mette in dialogo drone music e minimalismo americano con le sonorità della musica elettronica ed elettroacustica degli ultimi anni. Ha curato sonorizzazioni per eventi legati al design e alle arti performative. Tra le sue collaborazioni: Radio Papesse, Datscha Radio, IUAV, International Feel, O’, Triennale di Milano.

La Società Corale Guido Monaco di Prato è una delle più antiche in Italia, fondata nel 1878 da modesti artigiani pratesi, amanti del canto lirico, in funzione delle rappresentazioni di opere liriche al Teatro Metastasio. Nel corso del Novecento ha collezionato collaborazioni illustri - Tobia Bertini, Beniamino Gigli, Titta Ruffo, Iva Pacetti, Luigi Nono, Luca Ronconi, Zubin Metha - e ottenuto riconoscimenti e premi sia nazionali sia internazionali. Le Voci Bianche sono oggi dirette dal Maestro Barbara Zuccaro.

Si ringraziano inoltre Florencetown, Beecome, Nuova Idealcoop e Unicoop Val di Cecina Valdera per essere al nostro fianco.

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