Margherita Morgantin - La radice quadrata dell'assurdo

INTERVISTE

Sembra quasi un gioco del linguaggio: un incrocio fra la lingua dei numeri e quella delle parole...con il mio lavoro provo a spostare sul visivo l'interesse per una cosa come la radice di 2 che è un numero irrazionale, in un certo senso una lunghezza incommensurabile; ma se si prova a riportare questo di numero irrazionale a una cosa banale come un tavolino di lato 1, vediamo che la sua diagonale misura - per il teorema di pitagora - radice di 2, cioè la distanza che ti separa dal tuo interlocutore in un piccolo tavolino è una distanza incommensurabile. È uno strano paradosso - anche bello - però per me diventa la metafora delle relazioni primarie…la radice quadrata dell'assurdo. [Margherita Morgantin]

Margherita Morgantin, artista veneziana capace di camminare su di un filo che attraversa linguaggio, filosofia, matematica, emozioni...un filo fatto di dimensioni geometriche e sentimentali. Con lei abbiamo parlato nel 2013 in occasione della sua mostra personale alla Galleria Continua di San Gimignano e abbiamo discusso del suo lavoro, numeri primi e relazioni sentimentali.

Quello che potete trovare qui su Radio Papesse è un breve estratto dal nostro incontro, un'immersione nella complessità del suo pensiero e lavoro e per introdurla ci piace tornare alle parole di Uliana Zanetti:

Nella visualizzazione della serie infinita dei numeri primi, un metodico lavoro di calcolo e di trascrizione visiva iniziato nel 2011, Margherita Morgantin rintraccia il fondamento inaugurale e ambivalente della definizione dei rapporti. Questa sequenza numerica di numeri singolari, la cui successione non è prevedibile attraverso alcuna formula, inizia infatti dal due. Due è la cifra che identifica il sistema binario che ha governato l’evoluzione del logos in termini di complementarietà degli opposti, ma che può designare anche la costitutiva vocazione dialogica che dischiude la singolarità dell’uno solo nell’apertura all’altro, nella coesistenza di differenze irriducibili. Due non come somma di due unità, ma come “contrario di uno”, per usare una felice espressione di Erri De Luca, che instaura nel concatenarsi dei rapporti a due a due il senso stesso dell’esistenza. [Uliana Zanetti, in Autoritratti. Iscrizione del femminile nell'arte italiana contemporanea, Corraini Edizioni, Bologna 2013]

Margherita Morgantin è nata a Venezia nel 1971, dove si laurea in Architettura presso il dipartimento di Fisica Tecnica all'Istituto Universitario di Architettura. La sua ricerca artistica parte dall'osservazione e dalla descrizione di situazioni concrete e reali che reinterpreta attraverso l'immaginazione. Attualmente vive e lavora a Milano.
 

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