Lebbeus Wood e l'architettura sperimentale

Una conversazione tra Christoph Kumpusch e Naeem Mohaiemen

INTERVISTE

Lebbeus Woods, padre dell'architettura sperimentale, non è un architetto tradizionale di edifici funzionali; i suoi progetti sono previsioni teoriche e speculative che inducono a pensare a futuri possibili. Ha immaginato come sarebbe stata Sarajevo dopo la guerra civile, Berlino alla caduta del muro, L'Avana strangolata dall'embargo.

Lebbeus Wood, Martyrs, 2007, Siena.

A Siena Lebbeus Woods, in collaborazione con Christoph Kumpusch, presenta un nuovo lavoro site specific, un'installazione composta da quattro monoliti, o grattacieli, color rosso sangue, che si flettono come per reagire ad un pericolo. Strutture imponenti che lasciano però intravedere un'anima. Perforati da raggi di luce che penetrano come proiettili, i Martyrs sono una glorificazione dell'umana fragilità. 

Alla vigilia dei lavori, a poche ore dalla prima reale visione dei monoliti nella falegnameria senese, Naeem Mohaiemen e Kumpusch parlano dell'architettura sperimentale di Lebbeus Woods e del suo lavoro per il Palazzo delle Papesse, raccontando tutto l'iter progettuale, il networking di persone e competenze che da Siena a Londra fino a New York, ha reso possibile la realizzazione di Martyrs

L'intervista è in inglese ed è accompagnata da This song needs more cowbells di Fluid Minds, scaricabile dal sito http://www.beatpick.com.

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