Irena Lagator Pejovic - Società a responsabilità limitata

INTERVISTE

Irena Lagator Pejovic è nata a Cetinje, Montenegro, dove vive e lavora. Il suo lavoro, in cui si esplica la necessità di rendere visibili questioni, di visualizzare problemi e domande, di ordine etico, ecologico, politico, circa le dinamiche del vivere collettivo, del vivere comune. Il lavoro dell'artista montenegrina parte - come scrive Ilaria Mariotti - dai desideri e dalle aspettative della gente, dall’economia e dal sistema dei valori, in un progetto complessivo che si interroga continuamente sulle responsabilità personali e collettive in un’accezione di sostenibilità che non è particolare perché insiste su fatti di comune interesse

 


S.r.l è un termine del diritto commerciale che individua quei modelli economici di società in cui i diritti dei soci sono proporzionali alle quote di partecipazione. Sebbene sia una sigla ormai sbiadita con la quale conviviamo, se proviamo a seguire l'esercizio di scomposizione linguistica e di slittamento concettuale che Irena Lagator Pejovi? propone da anni, e in ultima battuta con una bella personale a Villa Pacchiani di Santa Croce sull'Arno curata da Ilaria Mariotti, se insomma provassimo a tradurre la dicitura S.r.l fuori dall'ambiente economico, prenderemmo coscienza dei rischi e delle reali conseguenze implicite nell'adozione di responsabilità limitate.


E se la coscienza di tale limitazione - che se non bastasse è definita e regolata per legge - sembra spesso latitare, la riflessione sulla necessità di una rinnovata assunzione di responsabilità è sintetizzata da Irena Lagator Pejovi? in Funzione dell'equazione, un lavoro che inizia con una reale procedura burocratica di apertura e chiusura di una società, operazione sintetizzata con un modello matematico risolutivo - una funzione - che con il gusto dell'esperimento linguistico, decompone e destruttura la dicitura S.r.l grazie alla regola matematica dell'eliminazione dei caratteri uguali. Il risultato di S.r Non l diviso S.r.l, non è difficile da capire.

 

Ciò che resta è un NON di libertà, un NON positivo che corrisponde al POTERE NON piuttosto che al NON POTERE e che è riscontrabile, come principio creativo, in tutte quelle dinamiche sociali e di consumo che divergono dal canone economico dello sviluppo contemporaneo. 



Sempre secondo il nostro gioco di scomposizione linguistica, se pensiamo alla parola INDIVIDUO, risaliamo al latino IN DIVIDUUS, indivisibile. L'individuo dunque, nonostante le derive individualistiche che hanno opposto significato, non può non essere parte di una totalità, di un gruppo, insomma di una società. Se iniziamo a riflettere sulla dimensione collettiva della responsabilità, nella nostra auspicabile società a responsabilità non limitata, se la società crea gli individui e questa è prodotta dalla loro pluralità, ci troviamo di fronte a una Società a responsabilità illimitata, che è anche il titolo di un lavoro del 2006, un quaderno a quadretti in cui in ogni pagina, ogni singolo riquadro accoglie la figura stilizzata di un uomo che ruota intorno al proprio asse.

 

L'equilibrio fondato sulla consapevolezza della moltitudine ne permette la co-esistenza pacifica e nel lavoro dell'artista montenegrina, la politica del plurale diventa poetica del plurale.

 

Plurali sono anche le storie, i bisogni soddisfatti, i desideri - risolti o meno - raccontati nelle migliaia di scontrini che costituiscono l'impalcatura fisica e concettuale di molti lavori di Irena Lagator Pejovi? e che ben oltre il dato economico e numerico, parlano, celano seppur non in eterno, i nostri consumi e le nostre abitudini.

 

 

Nasce grazie alla raccolta di centinaia di rulli-copia dei nostri scontrini, il progetto installativo site specific Società a Responsabilità limitata: modelli di città in scala ridotta, costituite da chilometri di carta fotosensibile. Ogni rullo è modellato a cono in modo tale da avere uno sviluppo verticale, così da assomigliare a una torre o un grattacielo. Il nostro consumo si materializza in un modello di città effimera e instabile.



Gli scontrini tornano anche in un terzo lavoro di Irena, dal titolo Automatismo della società a responsabilità limitata, e in questo caso il materiale da costruzione viene smontato, letteralmente srotolato: dal soffitto pendono delle colonne di scontrini fiscali. Il visitatore è invitato a srotolarli, a prendere parte a un'opera di distruzione, l'impalcatura è pronta a sgretolarsi. 
Gli scontrini in questo caso sono particolari, oltre a registrare il costo reale di patate, zucchero, caffè e pomodori, riportano il valore economico di beni immateriali, intrusi che sorprendono e per i quali non ci aspetteremmo di pagare ma dei quali allo stesso tempo abbiamo perso il valore. Scopriamo così che la sapienza è più cara della pazienza, che la fiducia costa di più del potere, la maturità meno dell'amore, la fantasia meno del bacio, che l'ottimismo costa più della volontà e il ricordo più del viaggio

 

Irena Lagator Pejovic, Limited Responsability Society Automatism, 2012, courtesy l'artista.

 

La mostra si chiude con Mezzi per intensificare il senso di ricostruzione poetica del mondo, un'installazione di sfere di vetro, leggerissime, appoggiate a terra; un'installazione che è anche un primo esercizio di responsabilità: camminarci intorno, con cautela, per non urtarle. E se John Rawls, in A theory of Justice, auspica - in contrapposizione all'utilitarismo - a new era of responsabilitism, chiediamo a Irena Lagator Pejovi? se sia possibile trasformare la responsabilità in un -ismo, in un movimento. Vi invitiamo ad ascoltare questa intervista per scoprire come, per un vero bagno di responsabilità.



L'intervista è stata realizzata il 4 dicembre 2012 a Villa Pacchiani di Santa Croce sull'Arno. 
La musica che accompagna l'intervista è di Dexter Britain e Marcel Pequel da freemusicarchive.org.
Le fotografie sono di Andrea Abati.
 

 

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