Il discorso sulla contaminazione e il dialogo fra mondo mediatico e mondo artistico non è nuovo. In fondo si può sostenere che l'arte, in ogni sua espressione "deve utilizzare dei media" e che questi attingono a piene mani dall'immaginario artistico; è un dibattito che probabilmente non avrà mai fine e che è nato e si è sviluppato di pari passo coi media elettronici, dalla nascita della radio e del cinema a oggi.

Ma cosa succede se si parla di industria dei media? Se un insieme di artisti, scrittori, intellettuali viene invitato a confrontarsi con i sistemi della produzione medicata contemporanea? È quanto hanno fatto Alfredo Cramerotti e Khaled Ramadan del collettivo Chamber of Public Secrets con il loro progetto per Manifesta8.



CPS non è una struttura formale, non ha una data di fondazione o un'agenda prestabilita, è piuttosto un gruppo trasversale, un meta-luogo di discussione e analisi critica ed è uno dei gruppi curatoriali di Manifesta8. Abbiamo parlato insieme a Cramerotti di CPS e del loro invito a confrontarsi con le strutture produttive dei media nella creazione di progetti artistici.

La musica che accompagna l'intervista è tratta dall'album a bell and a mirror di Let's drive to Alaska pubblicato dalla netlabel muertepop.
 

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